“Sono profugo, il bus lo paga la Caritas”, multata una triestina: «Me la paghino loro»

“Sono profugo, il bus lo paga la Caritas”, multata una triestina: «Me la paghino loro»

da TriestePrima – di Luca Marsi – 19 novembre 2015 –Sono profugo il bus, lo paga la Caritas“, è la protesta andata di scena questa mattina in piazza Libertà da parte di un gruppo di triestini, tra cui il pugile Fabio Tuiach, dopo le affermazioni del direttore della Caritas che aveva comunicato come le multe fatte dalla Trieste Trasporti vengano pagate direttamente dalla Caritas stessa. Lo sottolinea in un servizio firmato da Enrico Scaramucci andato in onda nel tg di TeleQuattro.

L’iniziativa è stata organizzata da Monica Canciani che ai microfoni di TeleQuattro ha affermato come «l’abbonamento gratuito ai richiedenti asilo sia una grave discriminazione nei confronti dei triestini. Lo trovo ingiusto nei confronti di tanti triestini indigenti che non arrivano a fine mesi, in special modo quelli che  sono disoccupati con figli piccoli che vanno a scuola, per i quali la Trieste Trasporti non preveda grosse agevolazioni. Ma ciò che colpisce di più e che se un migrante non ha con se l’abbonamento, la relativa sanzione amministrativa viene direttamente pagata dalla Caritas. I soldi della Caritas non vengono quindi impiegati solo per beni di prima necessità come cibo o vestiario ma anche per pagare tasse. A questo punto penso che tanti cittadini decideranno di non dare più alcun contributo alla Caritas».

Fabio Tuiach, che ha preso parte questa mattina all’iniziativa, ha affermato a Triesteprima che «questa differenza di trattamento rispetto ai triestini non è giusta. Se io devo utilizzare il bus con la mia famiglia devo acquistare 4 biglietti (il piccolo Jesus non paga ancora) e, qualora non ne sia in possesso, devo pagare la multa di tasca mia. Questo, assieme all’abbonamento gratuito dato ai richiedenti asilo, è ingiusto nei confronti dei tanti triestini in difficoltà economica che non ricevono gli aiuti riservati ai profughi. Voglio sottolineare come stamattina una ragazza abbia protestato con il cartello di riferimento della manifestazione in alcune tratte della Trieste Trasporti. In una di queste è stata multata dal controllore perchè non in possesso di regolare biglietto. Ora la Caritas dovrebbe pagare la multa anche di questa ragazza, triestina, per di più disoccupata e con un figlio a carico. Voglio vedere come si comporteranno per questo caso». la multa-2

Muriel, la ragazza protagonista dell’episodio, riferisce che «il tutto è avvenuto stamattina alle 11.30 sulla linea 1 in zona piazza Oberdan. Sono salita sul bus, ho visto il controllore, mi sono messa seduta nel primo posto libero ed ho messo in bella evidenza il cartello della manifestazione. Il controllore si è avvicinato, ha visto il cartello e, non avendo il biglietto, mi ha fatto la multa. Ho dato i documenti del caso per la relativa sanziona amministrative. Sul bus in quel momento c’erano anche due profughi, che, vedendo la scena, hanno iniziato a ridacchiare con un sorrisino beffardo mentre il controllore mi faceva la multa, mettendo inoltre in bella mostra i “loro” abbonamenti, insomma oltre al danno anche la beffa. Lunedì porterò la multa, ben 71,35 euro, alla Caritas e voglio vedere se me la pagheranno, anche se su ciò non sono particolarmente ottimista».

«Vorrei inoltre sottolineare – continua la ragazza – come io viva una situazione molto difficile, avendo a mio carico un figlio di 11 anni e non ho un lavoro. Ricevo 300 euro al mese dal Comune mentre non mi arrivano gli alimenti per mio figlio dal mio ex compagno in quanto anche lui disoccupato. Con quei soldi devo pagare affitto, acqua, luce, gas, oltre a mangiare: il tutto diventa un’impresa estremamente ardua. Ecco perché oggi ho deciso di aderire alla manifestazione. Considerando che in città di casi come me purtroppo ce ne sono tantissimi, le istituzioni dovrebbero prima pensare ai concittadinii in difficoltà e poi pensare agli stranieri. Non dico infatti di non aiutare i richiedenti asilo, a patto che prima si aiutino i triestini in condizioni di indigenza e che fanno fatica a tirare avanti. Perché io devo pagarmi il biglietto del bus che, come detto, non me lo posso permettere, mentre i richiedenti asilo hanno l’abbonamento gratis? Il tutto è iniquo e ingiusto verso di noi».

Don Amodeo, direttore della Caritas di Trieste sottolinea come «Caritas Trieste unitamente all’ ICS Consorzio Italiano di Solidarietà sono i due enti gestori in convenzione con il Comune di Trieste per l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati comunemente detti profughi. Questa convenzione che noi abbiamo firmato ed accettato in tutte le sue misure, a fronte di una quota pro capite giornaliera che riceviamo per ogni richiedente asilo accolto nella nostra struttura, comporta ovviamente il fornire dei servizi».

«Uno di questi servizi – conclude Don Alessandro –  è l’abbonamento al trasporto pubblico locale. Siamo obbligati anche alla tutela legale di ogni soggetto accolto. Quindi se un accolto riceve una multa dobbiamo pagarla attingendo i soldi sempre dalla quota pro capite giornaliera riferentesi a quella persona. La convenzione che regola questa cosa è approvata dal ministero. Noi siamo enti gestori tenuti ad applicare in toto la convenzione, non l’abbiamo inventata noi. Poichè pero vi abbiamo aderito è ovvio che abbiamo degli obblighi nei confronti di chi ce la ha proposta cioè il Comune e la Prefettura»